Sono otto le manifestazioni di interesse arrivate per acquisire Alitalia e tre di queste riguardano l’acquisizione completa della compagnia.
Le manifestazioni d’interesse per l’acquisizione completa sono pervenute da:
- Almaviva, in cordata con altri imprenditori,
- Sinergy Europe, basata in Lussemburgo. con German Efromovich,
- Us Aerospace Partners.
La sorpresa è certamente Almaviva, un’azienda italiana che opera nella tecnologia dell’informazione e nei servizi di outsourcing a livello globale che motiva la decisione dalla “volontà di portare il contributo di consolidate esperienze d’impresa e competenze digitali per guardare alla prospettiva della compagnia nell’ambito di un più ampio progetto di rilancio per il Turismo e il Made in Italy. Si tratta – prosegue la nota di Almaviva – di un piano strategico indirizzato a valorizzare Alitalia quale soggetto centrale per profilo, assetto e missione, caratterizzato da completa digitalizzazione nella gestione dei servizi, da sistema integrato di assistenza e accoglienza, dalla capacità evoluta di promozione del turismo e del patrimonio culturale italiano”.
Synergy Group Corp. è un gruppo sudamericano creato e di proprietà di Germán Efromovich, un imprenditore con cittadinanza multipla di Brasile, Colombia e Polonia. Il gruppo ha sede a Rio de Janeiro e gestisce diverse compagnie aeree in Sud America, tra cui Avianca Holdings, con una quota del 66,66%.
Us aerospace Partners Inc, società da 4 miliardi di euro di ricavi, “sarebbe disposta ad affiancare il Governo italiano per collaborare al rilancio di Alitalia”, fa sapere Carlo Goria, che cura in Italia gli interessi della società statunitense.
Atitech e Swissport sono invece interessate all’handling e manutenzione, della compagnia.
Al momento si tratta solo di manifestazioni d’interesse che dovranno essere vagliate dall’advisor finanziario che contemporaneamente sta lavorando alla nazionalizzazione della compagnia.
Nel frattempo il Mise ha convocato Alitalia e sindacati per il 23 marzo prossimo. Si cercherà di capire se dei possibili otto acquirenti interessati vi sono soggetti in grado di proporre un progetto di crescita e sviluppo. Per i sindacati, in questo momento, l’unico è lo Stato.